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Intervista a Natalia Bonifacci

Cambiare vita all'improvviso, rimettersi in gioco, con la voglia di dare il meglio. Fare una valigia e andare dall'altra parte del mondo e toccare con mano un sogno, un sogno che si realizza grazie al coraggio di credere in se stesse. Non esiste una ricetta magica per trasformare i propri desideri in obiettivi raggiungibili se non scommettere sulle proprie qualità e sulla propria forza.

Se Natalia Bonifacci è diventata modella quasi per caso, scoperta da un talent scout che l'ha notata mentre era con la madre, non è per caso che la sua storia si è trasformata in un'avventura di successo: sacrifici, momenti difficili da affrontare e difficoltà non sono mancate ma l'importante è «non perdere il contatto con se stessi, cercare di vincere quella sensazione di paura che si può avere ogni tanto verso esperienze o percorsi nuovi».

Seguire il proprio istinto e credere nell'importanza del cambiamento è ciò che accomuna Natalia alle altre testimonial della campagna di Clinique "Fai la Differenza", il cui obiettivo è ispirare sicurezza nelle donne aiutandole a far emergere tutte le loro potenzialità per determinare una differenza nel mondo, nella loro comunità e nella loro vita personale.

C'è stato un momento della tua vita che ha fatto la differenza rispetto al passato, una specie di "sliding doors" che l'ha cambiata profondamente?
Credo di avere avuti mille di questi episodi, avendo scelto di vivere un'esistenza molto curiosa. In primis quando sono stata scoperta come modella mentre mangiavo un panino con mia madre: un incontro importante in seguito al quale ho deciso di cambiare vita. Seguendo il mio istinto, ho scelto di lasciare il mio paese, la mia famiglia e i miei amici per andare a vivere negli Stati Uniti giovanissima: è stata la cosa migliore che potessi fare. La lezione più bella che ho imparato in questi anni? Cercare di vivere molto in contatto con un sesto senso personale, l'unico modo per essere veramente dove devi trovarti, e cercare di vincere quella sensazione di paura che si può avere ogni tanto verso esperienze o percorsi nuovi. Penso che essere stata più debole nei confronti della paura sia l'unica cosa che mi ha bloccata in passato a livello lavorativo portandomi a chiedermi poi «come sarebbe potuta andare?». Sto cercando di migliorare quella parte di me. A livello personale, invece, sono molto coraggiosa: mi butto, dico tutto anche con il rischio di fare "figuracce", ma tutto ciò mi porta a non avere mai rimpianti.

Oggi le donne sembrano essere investite del ruolo di "portatrici di cambiamento" dalla società. Davvero possono fare la differenza? E come?
Trovo che le donne abbiano sempre fatto la differenza nella società: sono madri, compagne, figlie. Se poi, oggi, rispetto al passato hanno anche più visibilità nel campo lavorativo, allora è meraviglioso. Sono donna, ho delle donne infinitamente importanti nella mia vita, ma non sono particolarmente femminista. Trovo che la differenza nella società, in un modo che mi rappresenti, la si fa come individuo, indipendentemente dall’ essere uomo o donna, dall’orientamento sessuale e dalla provenienza.

Qual è la tua beauty routine? A cosa non rinunci mai?
Lavo sempre il viso, mattino e sera. Non rinuncio mai alla crema idratante, sul viso e corpo. Ultimamente sto scoprendo gli oli per la pelle che mi piacciono moltissimo: li alterno alla crema idratante o li combino. Sono ossessionata dall'idratazione. Uso i sieri la sera, ma non sempre. In inverno sono più diligente rispetto all'estate, ma metto sempre la protezione solare e, abitando a Los Angeles, la uso anche durante l'inverno. Una volta alla settimana faccio uno scrub, e adoro le maschere idratanti.

Tre aggettivi che ti definiscono.
Testarda. Leale. Sensibile.

Un progetto che vorresti realizzare o al quale stai già lavorando?
Sto studiano un copione per una parte in un cortometraggio, quindi sto costruendo un personaggio. Mi diverte molto. Mi piacerebbe scrivere un libro o una raccolta di storie, ci lavoro a intermittenza. Ed è la prima volta in vita mia che sento di volere costruire una mia famiglia.

Un semplice gesto che fa la differenza.

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